lunedì 30 settembre 2024

Bosco d'Autunno - Boris Pasternak

Ha messo chiome il bosco d’autunno.
Vi dominano buio, sogno e quiete.
Né scoiattoli, né civette o picchi
lo destano dal sogno.
E il sole pei sentieri dell’autunno
entrando dentro quando cala il giorno
si guarda intorno bieco con timore
cercando in esso trappole nascoste.

Boris Pasternak

domenica 29 settembre 2024

Campanelle, foglie e gusci di noce

Ecco alcune bellissime idee autunnali da provare! Le foto provengono da Pinterest e non per tutte è stato possibile risalire all'autore. Se lo conoscete scrivetemelo nei commenti e provvederò ad inserirlo.

Partiamo con queste dolcissime campanelle, che sembrano provenire direttamente da una festa delle fate...

 

Di questo mi sono totalmente innamorata, se avessi tutto il necessario per darmi al decoupage credo proprio che sceglerei questa come primissima creazione! Cliccando sul link si atterra direttamente sulla pagina del sito contenente tutte le istruzioni (in inglese).

Dulcis in fundo, questi adorabili funghetti in fimo (ma possono essere creati anche con pasta di sale) adagiati su un piccolo tappeto di muschio e protetti da gusci di noce. Non sono adorabili?

 

Attenzione: le immagini appartengono ai rispettivi proprietari!

sabato 28 settembre 2024

Impressioni di Settembre - PFM


Quante gocce di rugiada intorno a me
Cerco il sole, ma non c'è
Dorme ancora la campagna, forse no
È sveglia, mi guarda, non so
Già l'odore della terra, odor di grano
Sale adagio verso me
E la vita nel mio petto batte piano
Respiro la nebbia, penso a te
Quanto verde tutto intorno e ancor più in là
Sembra quasi un mare l'erba
E leggero il mio pensiero vola e va
Ho quasi paura che si perda
Un cavallo tende il collo verso il prato
Resta fermo come me
Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito
Respiro la nebbia, penso a te
No, cosa sono? Adesso non lo so
Sono un uomo, un uomo in cerca di sé stesso
No, cosa sono? Adesso non lo so
Sono solo, solo il suono del mio passo
Ma intanto il sole tra la nebbia filtra già
Il giorno come sempre sarà


venerdì 27 settembre 2024

Incalzata dall'autunno

Uscì sulla veranda macchiata dall’ombra dei tralci. Giù a valle era iniziata la vendemmia. Amava il sole di settembre, erano in sintonia lei e il disco celeste il cui vigore diminuiva, già braccato dalle nubi e dai venti freddi dell’autunno.
Incalzata dall’autunno, così era lei, sempre.

Alessandra Portinari 

giovedì 26 settembre 2024

Foglie Gialle - Trilussa

 

Ma dove ve ne andate,
povere foglie gialle,
come tante farfalle
spensierate?
Venite da lontano
o da vicino?
Da un bosco
o da un giardino?
E non sentite la malinconia
del vento stesso
che vi porta via?

mercoledì 25 settembre 2024

Septembre et ses dernières pensées - Les Discrets


Je ne crois pas décidément que nous ferons ce voyage
Au delà de ces ciels lumineux de plus en plus clairs
Protégés, inaccessibles à l'ombre
Je nous vois mal en âmes errantes à jamais
Prétendant à un paradis invisible, lui aussi, par excès de lumière
A fouiller dans les vieux souvenirs, on s'interdit l'éternité
Le corps se courbe, lentement comme l'espoir fane
On ne voit plus que les marques du temps qui nous rapprochent
De notre tombeau latent
Je ne crois pas décidément que nous ferons ce voyage
Au delà de ces ciels lumineux de plus en plus clairs
Protégés, inaccessibles à l'ombre
Je nous vois mal en âmes errantes à jamais
Prétendant à un paradis invisible, lui aussi, par excès de lumière
A fouiller dans les vieux souvenirs, on s'interdit l'éternité
Le corps se courbe, lentement comme l'espoir fane
On ne voit plus que les marques du temps qui nous rapprochent
De notre tombeau latent

martedì 24 settembre 2024

All'Autunno

Stagione di nebbie e morbida abbondanza,
Tu, intima amica del sole al suo culmine,
Che con lui cospiri per far grevi e benedette d'uva
Le viti appese alle gronde di paglia dei tetti,
Tu che fai piegare sotto le mele gli alberi muscosi del casolare,
E colmi di maturità fino al torsolo ogni frutto;
Tu che gonfi la zucca e arrotondi con un dolce seme
I gusci di nòcciola e ancora fai sbocciare
Fiori tardivi per le api, illudendole
Che i giorni del caldo non finiranno mai
Perché l'estate ha colmato le loro celle viscose:

Chi non ti ha mai vista, immersa nella tua ricchezza?
Può trovarti, a volte, chi ti cerca,
Seduta senza pensieri sull'aia
Coi capelli sollevati dal vaglio del vento,
O sprofondata nel sonno in un solco solo in parte mietuto,
Intontita dalle esalazioni dei papaveri, mentre il tuo falcetto
Risparmia il fascio vicino coi suoi fiori intrecciati.
A volte, come una spigolatrice, tieni ferma
La testa sotto un pesante fardello attraversando un torrente,
O, vicina a un torchio da sidro, con uno sguardo paziente,
Sorvegli per ore lo stillicidio delle ultime gocce.

E i canti di primavera? Dove sono?
Non pensarci, tu, che una tua musica ce l'hai -
Nubi striate fioriscono il giorno che dolcemente muore,
E toccano con rosea tinta le pianure di stoppia:
Allora i moscerini in coro lamentoso, in alto sollevati
Dal vento lieve, o giù lasciati cadere,
Piangono tra i salici del fiume,
E agnelli già adulti belano forte dal baluardo dei colli,
Le cavallette cantano, e con dolci acuti
Il pettirosso zufola dal chiuso del suo giardino:
Si raccolgono le rondini, trillando nei cieli.

John Keats