mercoledì 27 agosto 2025

Ricette autunnali del cuneese

La cucina del cuneese

Una terra dalle mille sfaccettature, con le sue valli occitane, i paesaggi ora selvaggi ora morbidi di pascoli, gli antichi retaggi della presenza saracena che sembra finita ieri, il territorio d’alta montagna ad un tiro di schioppo dal mare; un mondo altrettanto vario a tavola, accomunato da una sequela di piatti che profumano di formaggi e di latte, accompagnati a castagne, patate, mais, grano saraceno, segale, frutti di bosco, erbe aromatiche, funghi. E poi l’ottima carne, il cappone di Morozzo, l’agnello sambucano, la pregiata lumaca, la selvaggina.
Una tradizione nata in zone di confine e quindi aperta  ai sapori della Provenza – da sempre dogane tracciate a tavolino non hanno costituito ostacolo al libero scambio dell’emigrazione e dell’incontro tra i popoli – del Nizzardo o dei più vicini bricchi di Langa  dove si celebra l’incontro tra i grandi formaggi della montagna, Castelmagno e Raschera, e la corte dei grandi vini albesi.
Ogni festa, ogni ricorrenza offre il suo piatto che ha valenza di memoria familiare e collettiva: il cibo segue il ciclo della vita nello scorrere delle stagioni e nel rispetto dei frutti che la terra produce. Piccole liturgie, ancora ben radicate, di una cucina fatta di compostezza e di decoro, di sobrietà di ingredienti che un’abilità culinaria antica di generazioni sa magistralmente interpretare. Senza enfasi come nel carattere della sua gente. Semplicità e amore per la propria terra sembrano essere il sottile passaparola per gustare piatti di grande equilibrio, antichi anche nei nomi: dòba, sebos abausos, ravioles, fricò, polenta nera, mato, donderet, cojëtte, croset, bignette.
Tradizioni simboliche e beneauguranti accompagnano la tavola da cui scaturiscono ricordi della comune matrice occitana, prorompe il profumo salmastro dei carrettini degli acciugai nel loro viaggio itinerante di fiera in fiera, traspaiono pergole d’osteria dove il sapore dolce dell’uva fragola si sposa a quello gagliardo del soffritto di cipolla e di porri per un’ospitalità a misura d’uomo.

Polenta nera con bagna bianca

 
Ingredienti per 6 persone:
 
Per la polenta:
un kg di patate
5 pugni di farina di grano saraceno
2 pugni di farina di frumento
2 litri d’acqua
sale
 
Per la bagna bianca:
150 gr di panna
50 gr di burro
3 porri
un bicchiere di latte
sale, pepe
 
Preparazione:
Lavare bene le patate con la buccia  e lessarle in un paiolo con circa due litri d’acqua salata. Appena cotte, sbucciarle, schiacciarle e rimetterle nel paiolo con l’acqua di cottura; unire, poco per volta e mescolando bene, la farina di frumento e quella di grano saraceno. Cuocere per circa 40 minuti rimestando sempre nello stesso verso.
Nel frattempo preparare la salsa. Soffriggere lentamente nel burro i porri finemente affettati, badando che restino morbidi. Unire la panna, il latte, sale, pepe e lasciar cuocere per qualche minuto a fiamma moderata.
Versare la polenta su un piatto di portata fondo e ricoprirla con la bagna bianca.

Mato

Ingredienti per 8 persone: 
8 patate
4 porri
4 foglie di erba di San Pietro
6 cucchiai di formaggio grattugiato
2 manciate di riso
2 fette di zucca gialla
200 gr di panna
120 gr di burro
sale, pepe, noce moscata
 
Preparazione:

Lessare le patate con la buccia in abbondante acqua salata.
Nel frattempo preparare gli altri ingredienti. Sbucciare la zucca, tagliarla a fettine e farla stufare in tegame con una noce di burro finché sarà morbida. Affettare finemente i porri, soffriggerli in 30 grammi di burro e cuocerli per un quarto d’ora finché saranno appassiti senza però seccare.
Lessare il riso in acqua salata per 15 minuti quindi scolarlo e metterlo da parte.
Quando le patate saranno cotte, sbucciarle, passarle allo schiacciapatate e far cadere il purè in una terrina; unire i porri soffritti, l’erba di san Pietro tritata, sale, pepe e noce moscata. Aggiungere 100 gr di panna, 30 gr di burro ed amalgamare bene.
Ungere di burro una teglia di terracotta e stendere uno strato di patate e porri, sistemarvi sopra uno strato di riso, bagnare con la rimanente panna ed allargare uno strato di zucca. Spolverizzare di formaggio grattugiato e ricoprire con un ultimo strato di patate e porri. Terminare con altro formaggio grattugiato e deporre qua e là sulla superficie qualche fiocchetto di burro.
Cuocere in forno a 180° per 50 minuti e servire calda.

Öla al forno

Ingredienti per 4 persone:
1/2 kg di fagioli borlotti 
1/2 kg di patate 
un pezzo di zucca gialla 
2 porri 
2 carote 
2 spicchi d’aglio 
un gambo di sedano 
un ciuffetto di prezzemolo 
un ciuffetto di basilico 
2 costine di maiale 
olio, sale, pepe

Preparazione:
Pulire porri, carote, aglio e sedano. Sbucciate patate, cipolla e zucca e tagliate tutto a pezzetti. Lavate i fagioli eliminando quelli bacati. In un grande recipiente di terracotta (ÖLA) sistemate a strati i pezzi di verdura ed i fagioli con le costine di maiale. Cospargete con basilico e prezzemolo tritati, salate, pepate ed unite due cucchiai d’olio. Coprite con circa 4 litri d’acqua. Mettete il coperchio ed inserite nel forno a legna cuocete sul fuoco lento per 6/7 ore rimestando saltuariamente.

Lumache al verde
 
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg di chiocciole opercolate 
2 spicchi d’aglio 
2 cipolle 
1 carota 
1 gambo di sedano 
5 foglie d’alloro 
1 pezzetto di peperoncino 
2 cucchiai di conserva 
1 mestolo di brodo di carne 
1 bicchiere di vino di bianco secco 
30 gr burro 
olio d’oliva 
sale
 
Preparazione:
Versate le lumache in una pentola e lessatele per 2 ore ricoprendole d’acqua fredda e aggiungendo una manciata di sale grosso, una cipolla, una carota, un gambo di sedano e 2 foglie d’alloro. Scolatele, sgusciatele e ripulitele togliendo l’estremità scura. Soffriggete in 3 cucchiai d’olio e un cubetto di burro il restante alloro, l’aglio e una cipolla tritati, il trito di prezzemolo e insaporite per pochi minuti col peperoncino. Unite le lumache e la salsa di pomodoro, inumidite col vino e qualche cucchiaio di brodo. Salate, pepate e cuocete a fuoco moderato per un’ora e 1û2 rimestando saltuariamente aggiungendo brodo se opportuno. 

Montebianco

Ingredienti
1 kg di castagne 
200 gr. di panna 
200 gr di zucchero 
2 cucchiai di cacao 
un bicchierino di rhum

Preparazione:
Lessare le castagne, sbucciarle e schiacciarle. Unire metà dello zucchero, il rhum, il cacao e mescolare bene. Ripassare il composto nel passaverdure con buchi più grossi e farlo cadere su un piatto da portata dandogli una forma conica, a montagna. Montare la panna con il rimanente zucchero e ricoprire le castagne.

Salame di castagne

Ingredienti:
500 gr di castagne bianche
300 gr di farina di frumento
2 cucchiai di zucchero
10 gr. di lievito di birra
un baccello di vaniglia
acqua quanto basta

Preparazione:
Sulla spianatoia impastare la farina con l'acqua e il lievito. Lasciar riposare per 2 ore, quindi spianare la pasta fino a farne una sfoglia sottile. Disporvi sopra le castagne, preventivamente cotte in acqua con il baccello di vaniglia, cospargere con zucchero e avvolgere bene il tutto dandogli la forma di salame.


Ricette recuperate dal vecchio sito non più online http://www.autunnocongusto.com

Autunno montano

Silenzio sui muri, 
silenzio sulle strade, silenzio anche su quei volti parlanti 
arrugginiti dal tempo, 
scavati nella sofferenza, 
nella sopportazione, nel sacrificio, 
dalle lunghe, fredde solitudini 
delle infinite stagioni nevose; 
immagini di cera 
trasparenti di storia,
di nostalgie, di passato; 
pupille profonde che ti giudicano 
mentre con esse ti scontri, 
t'interrogano prima d’incontrarle 
ed a lungo ti seguono, 
dopo averle incontrate, 
assìse sulle sedie antiche 
davanti alle soglie scaldate 
dall’ultimo sole 
misteriose d’una arcana strategia 
fatta d’indifferenza e d’attesa: 
dentro, capaci di piangere e 
soffrire severe 
per non decadere dal rude orgoglio 
della gente montana. 
Silenzio ancora sulla piccola campana, 
muta ed immobile anch'essa 
sul quadro del vecchio pittore, 
che fa bella mostra di sé
senza più suonare,
senza più annunciarli 
i vespri e le ave marie. 
Potessi voltarmi e ascoltarlo 
quel suono tenue vibrante a distesa, 
ora come nel famoso giorno di festa; 
come allora parlargli e sorridere 
mentre a me sorrideva e parlava; 
ora come allora,
in quel settembre bambino
.

Ugo D'Onofrio

martedì 26 agosto 2025

Autunno - Vincenzo Cardarelli

Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d'agosto,
nelle pioggie di settembre
torrenziali e piangenti
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora che passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.

Vincenzo Cardarelli 


 

lunedì 25 agosto 2025

Autunno

 

Cielo cupo, cielo grigio
profumo di pioggia,
la foglia a terra s'appoggia.

Si spogliano i rami
al soffio del vento,
suonan le campane
dal vicino convento.

I giorni lunghi sono finiti, 
accende il fuoco il contadino, 
castagne arrostite 
e bicchiere di vino.

Non sono riuscita a risalire all'autore della poesia. Se lo conosci fammelo sapere in un commento :)

domenica 24 agosto 2025

Mattino d'autunno

 

Che dolcezza infantile
nella mattinata tranquilla!
C’è il sole tra le foglie gialle
e i ragni tendono fra i rami
le loro strade di seta.

 
F. Garcia Lorca

sabato 23 agosto 2025

Vien l'autunno - Angiolo Silvio Novaro

Vien l'autunno sospirando, 
sospirando alla tua porta,
sai tu dirmi che ti porta?
- Qualche bacca porporina,
nidi vuoti, rame spoglie, 
e tre gocciole di brina, 
e un pugnel di morte foglie. 

Angiolo Silvio Novaro


 

venerdì 22 agosto 2025

Voglio un autunno...

Voglio un autunno rosso come l'amore,
giallo come il sole ancora caldo nel cielo,
arancione come i tramonti accesi al finire del giorno,
porpora come i granelli d'uva da sgranocchiare.
Voglio un autunno da scoprire, vivere, assaggiare. 


 Non sono riuscita a risalire all'autore della poesia. Se lo conosci fammelo sapere in un commento :)

venerdì 15 agosto 2025

Il richiamo - Gabriela Pannia

A metà Agosto inizio a sentirlo, quel richiamo.
In un ricordo, in una giornata fresca, in un colore, in un profumo.
É la mia culla, la patria di questa mia anima, la mia stessa essenza, io credo.
Oh, le stagioni le amo tutte.
Ma soltanto l'Autunno é casa mia.
 
Gabriela Pannia
 
Immagine Pin Storia