lunedì 7 ottobre 2024

Amo l'autunno...

Amo l'autunno, triste stagione che si addice ai ricordi. Quando gli alberi non hanno più foglie, quando il cielo conserva ancora, al crepuscolo, la tinta rossastra che indora l'erba appassita, è dolce vedere spegnersi tutto ciò che fino a poco tempo prima ancora ardeva in noi.

Gustave Flaubert - Novembre

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domenica 6 ottobre 2024

Ottobre - Carmen Consoli

 

Ottobre era il mese più dolce
I baci e le carezze sotto l’albero di limone
L’uva era la nostra refurtiva preferita, la vendemmia
Una sacrosanta tradizione di famiglia
Ottobre era il mese migliore
Per scorgere i tramonti che infuocavano l’orizzonte
Trafelate ci alzavamo e con disinvoltura
Rientravamo in scena con le gote rosse ed una buona scusa
Quel crocevia
Un’imminente decisione da prendere
Piuttosto che il limbo avrei scelto l’inferno
Fosse stato il prezzo della libertà
Il paradiso poteva anche attendere
Fosse stato il prezzo della libertà
Lasciare tutto e accontentarsi di niente
Già bastava il fatto in sé di esistere
Riaprire gli occhi e lasciarsi sorprendere…
Ottobre infinito candore
La nostra adolescenza appesa ai moti altalenanti del cuore
La fuga diventava unica e sola via d’uscita
Un tuffo al buio necessario negli abissi di una nuova vita
Quel crocevia
Un’imminente decisione da prendere
Piuttosto che il limbo avrei scelto l’inferno
Fosse stato il prezzo della libertà
Il paradiso poteva anche attendere
Fosse stato il prezzo della libertà
Lasciare tutto e accontentarsi di niente
Dare voce a una nascente identità
Il paradiso poteva anche attendere
Attendere…
Il paradiso poteva anche attendere
Fosse stato il prezzo della libertà
Lasciare tutto e accontentarsi di niente
Dare voce a una nascente identità
Quel paradiso poteva anche attendere
Dovevamo ancora cominciare a vivere…

sabato 5 ottobre 2024

Autunno - Emily Dickinson

Mi sono quindi permessa di ri-tradurre, trascrivendo anche la versione in inglese per coloro che desiderano leggerla in lingua originale, questa bellissima poesia autunnale di Emily Dickinson. Nella traduzione ufficiale è andata persa la musicalità delle rime, che m'è piaciuto invece provare a mantenere. 

E' un piccolo esperimento, che forse non piacerà a molti, in quanto la particolarità della Dickinson era proprio quella di usare poche parole, come  veloci ma sognanti pennellate che danno vita ad un quadro. Non me ne vogliate, quindi se ho osato un po'.

Più miti del consueto son le mattine,
le noci han preso una tinta brunita;
son più paffute le gote delle bacche,
la rosa dalla città è partita.
L'acero indossa una sciarpa più gaia,
d'una gonna scarlatta la campagna è vestita.
E pur io, per non esser fuori moda,
con un gioiello mi sono impreziosita.

Immagine di Lynne Bellchamber

Versione originale:

The morns are meeker than they were,
The nuts are getting brown;
The berry's cheek is plumper,
The rose is out of town.
The maple wears a gayer scarf,
The field a scarlet gown.
Lest I should be old-fashioned,
I'll put a trinket on.

venerdì 4 ottobre 2024

Creazioni autunnali per i bimbi

 

Homemade fox model and pinecone mouse 

Con l'autunno arriva sempre, prepotentemente, la voglia di fare nuove cose e mettere in moto le mani, probabilmente una sorta di reazione al caldo opprimente dell'estate che spesso ci porta solo un sacco di stanchezza!

Ho trovato dei bellissimi lavoretti autunnali da fare con i bimbi (basta cliccare sulla foto per accedere al sito con tutte le istruzioni. 

Qui a casa di bimbi non ce ne sono ma... Noi bimbi grandi pensiamo di volerci comunque provare. E poi quella volpina non è deliziosa? 

 

giovedì 3 ottobre 2024

Un po' di gif autunnali

Ecco qui qualche gif autunnale da scaricare per poter portare un po' dei nostri amati colori sui nostri siti e blog! 

Trattandosi di vecchio materiale raccolto in anni ed anni di salvataggio selvaggio (alcuni ancora ai tempi dei floppy disk...) non sono riuscita a risalire ai rispettivi autori! 

Fatene buon uso :) 

              

  

mercoledì 2 ottobre 2024

Le feste d'Autunno

Ogni anno, con l'ingiallirsi delle foglie e l'arrivo delle prime piogge, l'Italia intera si prepara al lungo inverno, salutando i nuovi frutti della terra che solo l'autunno porta con sé.
Così, in ogni angolo del nostro splendido Paese, sagre e ricorrenze, non sempre religiose, accolgono il cambio di stagione e di colori, che dolcemente accompagna la natura verso rigido clima invernale.

Mentre animali piccoli e grandi si preparano al letargo, nuovi frutti, tartufi, funghi ed altre prelibatezze compaiono nei boschi. La dieta alimentare cambia, ricercando le calorie ed i grassi necessari al superamento delle fredde giornate di ottobre e novembre.

Il sempre più pronunciato declino del sole sull'orizzonte, l'affievolirsi del calore solare, accompagnato da un cielo magnificamente terso, l'aria divenuta più pungente portano anche gli uomini a rintanarsi, come gli scoiattoli, nelle loro calde dimore, a consumare cibi più calorici, a diradare le uscite.

L'appropinquarsi della nebbia e delle piogge, la visione degli alberi spogli e delle poche foglie portate via dal vento gelido, inoltre, influiscono anche sullo stato d'animo dei singoli. Romanticismo o depressione, ci portano ad un maggiore consumo di zucchero, che in questo periodo dell'anno la natura concentra nell'uva. Aumenta anche il bisogno dei carboidrati, ed ecco sulle nostre tavole comparire sughi alle noci, funghi porcini o ravioli di zucca.

Tutto questo, come accade a noi oggi, avveniva anche nel passato, con la differenza che, disponendo di un numero più limitato di mezzi, si cercava di affrontare l'inverno con i frutti della propria terra. In ricordo delle antiche tradizioni, quindi, ancora molte sagre rallegrano l'autunno e preparano fisico e spirito all'arrivo dell'inverno nel modo migliore, in allegria.

L'uva

Completata la vendemmia alla fine di settembre, iniziano le sagre e le feste in onore dell'uva e del futuro vino, in fermentazione nelle enormi botti di legno. La più famosa sagra dell'uva è certamente quella che si tiene a Marino, nella zona dei Castelli romani, in cui, come recita la popolare canzone "fontane che danno vino, quant'abbondanza c'è..".
Questa festa, ispirata ad un fatto storico, la battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571 a cui aveva partecipato, con onore, Marcantonio Colonna, signore di Marino, si tiene dal 1925, nella prima domenica di ottobre.

Aperta dal corteo capeggiato da Marcantonio Colonna, ogni anno impersonato da un celebre attore italiano, la festa è suggellata dall'apertura delle fontane che danno non più acqua, ma vino dei Castelli. Per tutta la città si apre quindi la sfilata bacchica dei cittadini che distribuiscono grappoli d'uva alla popolazione in festa, accorsa da tutta la regione per l'evento.

Castagne

Le castagne, spuntate tra le foglie verdi degli alberi all'inizio dell'estate, cadono finalmente a terra, e, liberatesi dai loro spinosi bozzoli, si offrono al passante in tutta la loro lucida perfezione. Cucinate in molti modi, candite o arrostite, le castagne hanno rappresentato per molti secoli una fonte di nutrimento fondamentale per le genti di tutta Italia. Buone, e ricche di vitamine, dal 1934, sono anche celebrate in una sagra speciale, che si tiene a Soriano nel Cimino, la terza domenica di ottobre.

Questa festa, che rievoca i tempi del medioevo, si apre sulla piazza principale della città, con l'investitura dei cavalieri e degli arcieri dei quattro rioni. La sera, viene messo in scena il salvataggio della città, avvenuto per opera della vecchia Meca, che la notte del 7 novembre 1490 allertò, da sola, la cittadinanza intera, dell'arrivo dell'esercito invasore del borgo vicino, sventando l'attacco. Quest'evento è degno di essere ricordato anche perché portò papa Innocenzo VIII a liberare Soriano dall'obbligo di versare i propri frutti e proventi alla Curia, ed ad aggiungere sullo stemma della cittadina la parola Fidelitas.

Questo evento, che fino al 1870 mantenne forti caratteri carnevaleschi, venne soppresso per lungo tempo, fino al 1934, anno in cui venne rievocato all'interno della sagra delle castagne.

All'indomani dell'apertura, di buon mattino, nella magnifica cornice dei vulcanici monti Cimini, si tiene la giostra degli Anelli, a cui partecipano i cavalieri e gli arceri. Il tutto è seguito dalla sfilata in costume d'epoca, ma soprattutto, tutti i festeggiamenti sono accompagnati dal clima festante delle taverne all'aperto, in cui si distribuiscono caldarroste fumanti per tutti.

Anche a Roncegno, vicino Trento, gli abitanti del paese sono molto fieri delle proprie castagne, le quali pare fossero richieste dalla famiglia Asburgo di Vienna, fin dai tempi dell'Impero Austro-Ungarico. In ricordo di tanto fasto e dell'importanza di questi frutti del bosco, ogni anno si organizza un festa in cui sfila la banda del paese ed i popolani si sfidano in antichi giochi dal sapore medievale.

Zucche, funghi e tartufi

Ottobre è anche il mese in cui le zucche affollano i campi. Non a caso, durante la festa statunitense di Halloween, che si celebra il 31 ottobre, con le zucche vengono fatte delle lampade, che servono a creare il clima suggestivo della festa di Ognissanti.
Restando in territorio italiano, la nascita di questo ortaggio, porta in tavola notevoli specialità culinarie come i ravioli di zucca, i dolci alla zucca, etc.. In Friuli, inoltre, i primi del mese si tengono specifiche sagre, in cui viene premiata la zucca più grande e bella e quindi si mangiano specialità locali a base della polpa arancione della medesima.

Ad Alba, invece, ogni anno si tiene un palio beffardo in onore del tartufo. Questo palio, in cui corrono asini e non cavalli, risale al 1932, per volere degli abitanti della città, stanchi di essere umiliati dagli abitanti di Asti e dal loro prestigioso palio.
Il 10 agosto 1275, giorno di San Lorenzo, gli astigiani circondarono Alba, correndo intorno alle mura per dimostrare la loro invincibilità, e gli albesi decisero di prendersi gioco di loro, correndo dentro le mura della città con i loro asinelli.
Nel 1932, poi, gli albesi, punzecchiati un'altra volta dagli astigiani, che li avevano invitati a partecipare al loro palio, per poi ritirare l'invito all'ultimo minuto, decisero di rievocare quell'evento scherzoso, e da allora mettono in scena la loro particolare giostra.
Questa festa serve anche ad inaugurare l'inizio della famosissima Fiera nazionale del Tarufo, l'evento legato al tartufo più importante del mondo.

Oltre a queste, molte altre feste di origine agreste animano l'autunno italiano, portando in tavola deliziose specialità stagionali ed aiutando quindi l'animo a ben disporsi verso all'imminenza del freddo e delle privazioni dell'inverno.


Justine Bellavita - Italiadonna.it


martedì 1 ottobre 2024

La strega d'Autunno

La strega d'autunno si riscalda le mani vicino al fuoco.non vede il fuoco.la sua vista si oscura un attimo.

Quell'attimo in cui ti stringeva piano,le paure erano svanite e lì non c'era più nessuno.parole e silenzi.ore così immensamente lunghe volate nell'attimo in cui ti rendi conto che non tornerà più.

E allora l'autunno fugge nel suo bosco e ricopre il terreno.qui solo chi scorge le sue paure può seguirla.paure.paure e fragilità. Forse la strega non si era preparata per il prematuro inverno.

Meliade




 

lunedì 30 settembre 2024

Bosco d'Autunno - Boris Pasternak

Ha messo chiome il bosco d’autunno.
Vi dominano buio, sogno e quiete.
Né scoiattoli, né civette o picchi
lo destano dal sogno.
E il sole pei sentieri dell’autunno
entrando dentro quando cala il giorno
si guarda intorno bieco con timore
cercando in esso trappole nascoste.

Boris Pasternak

domenica 29 settembre 2024

Campanelle, foglie e gusci di noce

Ecco alcune bellissime idee autunnali da provare! Le foto provengono da Pinterest e non per tutte è stato possibile risalire all'autore. Se lo conoscete scrivetemelo nei commenti e provvederò ad inserirlo.

Partiamo con queste dolcissime campanelle, che sembrano provenire direttamente da una festa delle fate...

 

Di questo mi sono totalmente innamorata, se avessi tutto il necessario per darmi al decoupage credo proprio che sceglerei questa come primissima creazione! Cliccando sul link si atterra direttamente sulla pagina del sito contenente tutte le istruzioni (in inglese).

Dulcis in fundo, questi adorabili funghetti in fimo (ma possono essere creati anche con pasta di sale) adagiati su un piccolo tappeto di muschio e protetti da gusci di noce. Non sono adorabili?

 

Attenzione: le immagini appartengono ai rispettivi proprietari!

sabato 28 settembre 2024

Impressioni di Settembre - PFM


Quante gocce di rugiada intorno a me
Cerco il sole, ma non c'è
Dorme ancora la campagna, forse no
È sveglia, mi guarda, non so
Già l'odore della terra, odor di grano
Sale adagio verso me
E la vita nel mio petto batte piano
Respiro la nebbia, penso a te
Quanto verde tutto intorno e ancor più in là
Sembra quasi un mare l'erba
E leggero il mio pensiero vola e va
Ho quasi paura che si perda
Un cavallo tende il collo verso il prato
Resta fermo come me
Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito
Respiro la nebbia, penso a te
No, cosa sono? Adesso non lo so
Sono un uomo, un uomo in cerca di sé stesso
No, cosa sono? Adesso non lo so
Sono solo, solo il suono del mio passo
Ma intanto il sole tra la nebbia filtra già
Il giorno come sempre sarà


venerdì 27 settembre 2024

Incalzata dall'autunno

Uscì sulla veranda macchiata dall’ombra dei tralci. Giù a valle era iniziata la vendemmia. Amava il sole di settembre, erano in sintonia lei e il disco celeste il cui vigore diminuiva, già braccato dalle nubi e dai venti freddi dell’autunno.
Incalzata dall’autunno, così era lei, sempre.

Alessandra Portinari 

giovedì 26 settembre 2024

Foglie Gialle - Trilussa

 

Ma dove ve ne andate,
povere foglie gialle,
come tante farfalle
spensierate?
Venite da lontano
o da vicino?
Da un bosco
o da un giardino?
E non sentite la malinconia
del vento stesso
che vi porta via?

mercoledì 25 settembre 2024

Septembre et ses dernières pensées - Les Discrets


Je ne crois pas décidément que nous ferons ce voyage
Au delà de ces ciels lumineux de plus en plus clairs
Protégés, inaccessibles à l'ombre
Je nous vois mal en âmes errantes à jamais
Prétendant à un paradis invisible, lui aussi, par excès de lumière
A fouiller dans les vieux souvenirs, on s'interdit l'éternité
Le corps se courbe, lentement comme l'espoir fane
On ne voit plus que les marques du temps qui nous rapprochent
De notre tombeau latent
Je ne crois pas décidément que nous ferons ce voyage
Au delà de ces ciels lumineux de plus en plus clairs
Protégés, inaccessibles à l'ombre
Je nous vois mal en âmes errantes à jamais
Prétendant à un paradis invisible, lui aussi, par excès de lumière
A fouiller dans les vieux souvenirs, on s'interdit l'éternité
Le corps se courbe, lentement comme l'espoir fane
On ne voit plus que les marques du temps qui nous rapprochent
De notre tombeau latent

martedì 24 settembre 2024

All'Autunno

Stagione di nebbie e morbida abbondanza,
Tu, intima amica del sole al suo culmine,
Che con lui cospiri per far grevi e benedette d'uva
Le viti appese alle gronde di paglia dei tetti,
Tu che fai piegare sotto le mele gli alberi muscosi del casolare,
E colmi di maturità fino al torsolo ogni frutto;
Tu che gonfi la zucca e arrotondi con un dolce seme
I gusci di nòcciola e ancora fai sbocciare
Fiori tardivi per le api, illudendole
Che i giorni del caldo non finiranno mai
Perché l'estate ha colmato le loro celle viscose:

Chi non ti ha mai vista, immersa nella tua ricchezza?
Può trovarti, a volte, chi ti cerca,
Seduta senza pensieri sull'aia
Coi capelli sollevati dal vaglio del vento,
O sprofondata nel sonno in un solco solo in parte mietuto,
Intontita dalle esalazioni dei papaveri, mentre il tuo falcetto
Risparmia il fascio vicino coi suoi fiori intrecciati.
A volte, come una spigolatrice, tieni ferma
La testa sotto un pesante fardello attraversando un torrente,
O, vicina a un torchio da sidro, con uno sguardo paziente,
Sorvegli per ore lo stillicidio delle ultime gocce.

E i canti di primavera? Dove sono?
Non pensarci, tu, che una tua musica ce l'hai -
Nubi striate fioriscono il giorno che dolcemente muore,
E toccano con rosea tinta le pianure di stoppia:
Allora i moscerini in coro lamentoso, in alto sollevati
Dal vento lieve, o giù lasciati cadere,
Piangono tra i salici del fiume,
E agnelli già adulti belano forte dal baluardo dei colli,
Le cavallette cantano, e con dolci acuti
Il pettirosso zufola dal chiuso del suo giardino:
Si raccolgono le rondini, trillando nei cieli.

John Keats