mercoledì 2 ottobre 2024

Le feste d'Autunno

Ogni anno, con l'ingiallirsi delle foglie e l'arrivo delle prime piogge, l'Italia intera si prepara al lungo inverno, salutando i nuovi frutti della terra che solo l'autunno porta con sé.
Così, in ogni angolo del nostro splendido Paese, sagre e ricorrenze, non sempre religiose, accolgono il cambio di stagione e di colori, che dolcemente accompagna la natura verso rigido clima invernale.

Mentre animali piccoli e grandi si preparano al letargo, nuovi frutti, tartufi, funghi ed altre prelibatezze compaiono nei boschi. La dieta alimentare cambia, ricercando le calorie ed i grassi necessari al superamento delle fredde giornate di ottobre e novembre.

Il sempre più pronunciato declino del sole sull'orizzonte, l'affievolirsi del calore solare, accompagnato da un cielo magnificamente terso, l'aria divenuta più pungente portano anche gli uomini a rintanarsi, come gli scoiattoli, nelle loro calde dimore, a consumare cibi più calorici, a diradare le uscite.

L'appropinquarsi della nebbia e delle piogge, la visione degli alberi spogli e delle poche foglie portate via dal vento gelido, inoltre, influiscono anche sullo stato d'animo dei singoli. Romanticismo o depressione, ci portano ad un maggiore consumo di zucchero, che in questo periodo dell'anno la natura concentra nell'uva. Aumenta anche il bisogno dei carboidrati, ed ecco sulle nostre tavole comparire sughi alle noci, funghi porcini o ravioli di zucca.

Tutto questo, come accade a noi oggi, avveniva anche nel passato, con la differenza che, disponendo di un numero più limitato di mezzi, si cercava di affrontare l'inverno con i frutti della propria terra. In ricordo delle antiche tradizioni, quindi, ancora molte sagre rallegrano l'autunno e preparano fisico e spirito all'arrivo dell'inverno nel modo migliore, in allegria.

L'uva

Completata la vendemmia alla fine di settembre, iniziano le sagre e le feste in onore dell'uva e del futuro vino, in fermentazione nelle enormi botti di legno. La più famosa sagra dell'uva è certamente quella che si tiene a Marino, nella zona dei Castelli romani, in cui, come recita la popolare canzone "fontane che danno vino, quant'abbondanza c'è..".
Questa festa, ispirata ad un fatto storico, la battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571 a cui aveva partecipato, con onore, Marcantonio Colonna, signore di Marino, si tiene dal 1925, nella prima domenica di ottobre.

Aperta dal corteo capeggiato da Marcantonio Colonna, ogni anno impersonato da un celebre attore italiano, la festa è suggellata dall'apertura delle fontane che danno non più acqua, ma vino dei Castelli. Per tutta la città si apre quindi la sfilata bacchica dei cittadini che distribuiscono grappoli d'uva alla popolazione in festa, accorsa da tutta la regione per l'evento.

Castagne

Le castagne, spuntate tra le foglie verdi degli alberi all'inizio dell'estate, cadono finalmente a terra, e, liberatesi dai loro spinosi bozzoli, si offrono al passante in tutta la loro lucida perfezione. Cucinate in molti modi, candite o arrostite, le castagne hanno rappresentato per molti secoli una fonte di nutrimento fondamentale per le genti di tutta Italia. Buone, e ricche di vitamine, dal 1934, sono anche celebrate in una sagra speciale, che si tiene a Soriano nel Cimino, la terza domenica di ottobre.

Questa festa, che rievoca i tempi del medioevo, si apre sulla piazza principale della città, con l'investitura dei cavalieri e degli arcieri dei quattro rioni. La sera, viene messo in scena il salvataggio della città, avvenuto per opera della vecchia Meca, che la notte del 7 novembre 1490 allertò, da sola, la cittadinanza intera, dell'arrivo dell'esercito invasore del borgo vicino, sventando l'attacco. Quest'evento è degno di essere ricordato anche perché portò papa Innocenzo VIII a liberare Soriano dall'obbligo di versare i propri frutti e proventi alla Curia, ed ad aggiungere sullo stemma della cittadina la parola Fidelitas.

Questo evento, che fino al 1870 mantenne forti caratteri carnevaleschi, venne soppresso per lungo tempo, fino al 1934, anno in cui venne rievocato all'interno della sagra delle castagne.

All'indomani dell'apertura, di buon mattino, nella magnifica cornice dei vulcanici monti Cimini, si tiene la giostra degli Anelli, a cui partecipano i cavalieri e gli arceri. Il tutto è seguito dalla sfilata in costume d'epoca, ma soprattutto, tutti i festeggiamenti sono accompagnati dal clima festante delle taverne all'aperto, in cui si distribuiscono caldarroste fumanti per tutti.

Anche a Roncegno, vicino Trento, gli abitanti del paese sono molto fieri delle proprie castagne, le quali pare fossero richieste dalla famiglia Asburgo di Vienna, fin dai tempi dell'Impero Austro-Ungarico. In ricordo di tanto fasto e dell'importanza di questi frutti del bosco, ogni anno si organizza un festa in cui sfila la banda del paese ed i popolani si sfidano in antichi giochi dal sapore medievale.

Zucche, funghi e tartufi

Ottobre è anche il mese in cui le zucche affollano i campi. Non a caso, durante la festa statunitense di Halloween, che si celebra il 31 ottobre, con le zucche vengono fatte delle lampade, che servono a creare il clima suggestivo della festa di Ognissanti.
Restando in territorio italiano, la nascita di questo ortaggio, porta in tavola notevoli specialità culinarie come i ravioli di zucca, i dolci alla zucca, etc.. In Friuli, inoltre, i primi del mese si tengono specifiche sagre, in cui viene premiata la zucca più grande e bella e quindi si mangiano specialità locali a base della polpa arancione della medesima.

Ad Alba, invece, ogni anno si tiene un palio beffardo in onore del tartufo. Questo palio, in cui corrono asini e non cavalli, risale al 1932, per volere degli abitanti della città, stanchi di essere umiliati dagli abitanti di Asti e dal loro prestigioso palio.
Il 10 agosto 1275, giorno di San Lorenzo, gli astigiani circondarono Alba, correndo intorno alle mura per dimostrare la loro invincibilità, e gli albesi decisero di prendersi gioco di loro, correndo dentro le mura della città con i loro asinelli.
Nel 1932, poi, gli albesi, punzecchiati un'altra volta dagli astigiani, che li avevano invitati a partecipare al loro palio, per poi ritirare l'invito all'ultimo minuto, decisero di rievocare quell'evento scherzoso, e da allora mettono in scena la loro particolare giostra.
Questa festa serve anche ad inaugurare l'inizio della famosissima Fiera nazionale del Tarufo, l'evento legato al tartufo più importante del mondo.

Oltre a queste, molte altre feste di origine agreste animano l'autunno italiano, portando in tavola deliziose specialità stagionali ed aiutando quindi l'animo a ben disporsi verso all'imminenza del freddo e delle privazioni dell'inverno.


Justine Bellavita - Italiadonna.it


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